La sfilata nasce dall’idea e la vivacità promotrice del nostro socio Cav. Vito Scatamacchia.
Fino alla seconda metà degli anni ’50 del secolo scorso la nostra cultura era saldamente legata alla terra e ai suoi prodotti e la vendemmia rappresentava il frutto di un lungo e faticoso lavoro che si trasformava in un momento di gioiosa socializzazione con stornelli e balli, nella certezza che il vino prodotto sarebbe fluito in abbondanza ad allietare le rare feste di intere famiglie. Un compito in cui venivano coinvolti tutti: donne armate di forbici per la raccolta, le belle gambe scoperte nella pigiatura dei raspi, ma anche bambini ed anziani. Fùste, vettàzze, tìne e pestatùredammeggiàne e carràte pe re mùste, fuorce da petà e màste, panàre e panarìedde gli oggetti che vanno a decorare i vari attacchi agricoli, trainati da uno, due o tre possenti cavalli, muli infaticabili e persino qualche mansueto asinello. A questi si aggiungono gli eleganti calessi, king, fasanesi, vagonette, landau, baracchine, da piazza e di gala, con a capo superbi stalloni.